30 mila presenze in tre giorni. 400 espositori. 300 artisti live. 350 videoclip in concorso per il PIVI – Premio Italiano Videoclip Indipendenti. 150 giornalisti accreditati e numerosi convegni e workshop.
Con questi numeri, a Faenza dal 27 al 29 novembre, si prepara ad aprire i battenti la tredicesima edizione del MEI – Meeting degli Indipendenti, ideato e organizzato da Giordano Sangiorgi. Ed è proprio con lui che oggi avremo il piacere di parlare della nuova edizione di questo evento, ormai considerato da tutti il più importante raduno della nuova scena indipendente italiana.
“Proviamo un attimo a guardare al passato. Giordano, ma ci avresti mai creduto che quella prima festa avvenuta nel ’97, sarebbe diventata un giorno il primo festival della produzione musicale e culturale indipendente italiano?”
“Beh pensare che la prima edizione è partita affiancando la fiera del disco locale che aveva bisogno di colmare gli spazi vuoti di un capannone fa un certo che. Noi, in quell’occasione abbiamo riunito dei gruppi emergenti e abbiamo portato una serie di persone interessate all’evento. E’ stato l’inizio di un sogno. Da allora l’evoluzione è stata continua, cercando di cogliere sempre cosa accadeva nel settore. La nostra capacità è stata quella di seguire il cambiamento partendo dalle esigenze che arrivavano dal “basso”, insomma, è stata una grande soddisfazione.”
“Cosa significa oggi, in ambito musicale e culturale, il termine indipendente?”
“All’inizio il termine era sinonimo di sfigato, di artista di serie B, di chi non era stato voluto dalle grandi multinazionali. Oggi questo termine ha una sua importanza, identifica coloro che hanno un’idea progettuale artistica e la perseguono in modo autonomo.”
“Quindi mi confermi che ci sono speranze, per tutti quegli artisti che non hanno scelto la strada dei talent show, per poter emergere e far conoscere il proprio lavoro?”
“Questi talent show non c’entrano nulla con la capacità di creare un percorso artistico. Innanzitutto sono dei format televisivi, creati per riempire i palinsesti e guadagnare attraverso gli introiti degli inserzionisti. Oltre a questo non è l’artista al centro del programma, ma chi è attorno alla produzione televisiva. Spesso e volentieri, ci si ricorda più della lite fatta tra i giudici che della canzone appena eseguita dall’artista.
Degli artisti che si presentano a queste trasmissioni, la maggior parte poi cade nel dimenticatoio. Ogni tanto emerge qualche buon interprete e in questo caso è un regalo che viene fatto alla major di turno che sostiene il format, visto che si trova già a disposizione un’artista già noto e quindi non deve investire in tutta quella promozione per farlo conoscere. Meglio di così!”
“Dalla tua passione per la musica e dall’esperienza accumulata in questi anni di MEI, come vedi lo stato attuale delle produzioni musicali in Italia, magari anche confrontandolo con quelli di altri Paesi stranieri?”
“In Italia dopo il boom dell’indie rock, c’è stata una stasi attorno al 2007, ora però c’è un grande ritorno dei contenuti. Una crescita di cantautori, una scena hip pop in forte fermento e una riscoperta della canzone dialettale.”
“Veniamo al MEI di quest’anno. Al di là del programma dettagliato disponibile sul sito www.meiweb.it , quali saranno le peculiarità di questa edizione?”
“Innanzitutto bisogna dire che il MEI cresce. Avvertiamo che c’è una grande necessità di ritrovarsi per “ascoltarsi” e per confrontarsi e il MEI riesce a soddisfare questa esigenza.
Un altro aspetto è la creatività che c’è e che sarà sempre presente al MEI. Creatività non solo nell’ambito musicale, ma che si allarga ad altri ambiti, come il Premio Italiano Videoclip Indipendenti, che, visto l’esito in termini numerici e qualitativi ci fa pensare che abbia bisogno di un proprio spazio. Magari il prossimo anno la settimana che anticiperà il MEI sarà interamente dedicata alle produzioni video.
Aumentano anche gli spazi fisici. Quest’anno avremmo a disposizione anche il Palazzo delle Esposizioni.
Infine al MEI sono presenti tutti i generi musicali. Il MEI è una fotografia di ciò che c’è. Questa è un’altra forza del MEI, partendo dall’indie rock, ha saputo aprirsi a tutti i generi musicali, in questo modo si può fare uno spaccato generale della musica indipendente in Italia.”
“Tra i vari appuntamenti, ho visto che sabato 28 novembre al Teatro Masini, si terrà un evento esclusivo dal titolo Canti Randagi, un omaggio a Fabrizio De Andrè da parte di importanti artisti della scena indipendente italiana. Quali altre informazioni ci puoi aggiungere?”
“Sarà un evento particolare. Originale. Unico, visto che da questo spettacolo si registrerà un disco dove De Andrè sarà reinterpretato in chiave dialettale dagli artisti presenti.
Un sabato 28 veramente importante visto che al mattino ci sarà la presentazione della compilation ufficiale, un CD doppio, di questa edizione del MEI.”
“Invece puoi dare un consiglio a tutti coloro che vogliono venire a scoprire il MEI per la prima volta. Qual è il modo migliore per viverlo pienamente secondo te?”
“Il MEI è l’unica manifestazione in Italia interattiva, nel senso più vero del termine. Tutti, sia chi è sul palco, sia chi sta sotto il palco è li per confrontarsi, per comunicare tra di loro. E poi il MEI è un evento così vasto, etereogeo che ognuno ne esce con una propria personalizzazione. Ognuno può viverlo in un modo diverso.”
“Dai prima di lasciarci un’ultima domanda. Come vorresti che diventasse il MEI nei prossimi anni o meglio se avessi la possibilità di esaudire un desiderio legato al MEI, quale sarebbe?
“Maggiore visibilità. Ritengo che il MEI sia una realtà musicale/culturale che dovrebbe avere una visibilità mediatica diversa dall’attuale. Questo sarebbe il mio desiderio. Se oggi non ci sono le “armi” mediatiche per comunicare l’evento, vorrei che in futuro prossimo la televisione, le piattaforme online i mezzi di comunicazione in generale prestassero la giusta considerazione a quanto stiamo facendo al MEI.”
Grazie Giordano per la disponibilità, a questo punto non ci rimane altro che prepararci per raggiungerti a Faenza per assistere insieme a te a questa grande festa dedicata alla musica e alla cultura indipendente.