Ci sono diversi modi per parlare di amore. Leggero, ironico, passionale, filosofico ed altri ancora. E’ un tema che tanto è ricorrente nella nostra vita, tanto è imbarazzante nella sua esternazione essenziale. Scrivere qualcosa legato ai sentimenti è una sfida non da poco (ne so qualcosa pure io). Se non viene contestualizzato, il messaggio può essere mal interpretato o addirittura banalizzato.
Dalla lettura di Mi presento… Amore di Daniela Venturelli queste insidie sono state pienamente superate.
Originalità, coinvolgimento emotivo e pulsante stile narrativo, fanno di questo scritto una lettura che non può lasciare indifferenti. Prima di sentire dalle parole di Daniela com’è nata quest’opera, trascrivo fedelmente la nota presente in prima pagina:
“Questa è la storia di un dialogo, di un incontro e di un sogno.
E’ la storia di un viaggiatore e di un viaggio;
di una vita e di tutte le sue domande.
E’ la storia di una ricerca ma è soprattutto la storia di Amore.”
“Ciao Daniela, al di là che non esista miglior spiegazione di questo libro se non la sua lettura, ci puoi raccontare com’è nato Mi presento… Amore?”
“Ciao Andrea, innanzitutto grazie per le belle parole. Uno dei motivi per cui questo libro ci ha messo tanto a venire alla luce è stato il dubbio che potesse sembrare banale visto che tutti parlano o scrivono dell’Amore…
Ma rispondo alla Tua domanda. E’ nato spontaneamente, come nasce ognuna delle cose che scrivo. Non c’è stato un momento cosciente in cui mi son detta: ora scrivo un libro; non è mai così per me.
Scrivere è come un bisogno fisico e quando è nato questo libro stavo vivendo un momento particolare. Diciamo, per riprendere l’introduzione che hai citato, che avevo smarrito la bussola del mio viaggio e le domande erano più ancora delle risposte che riuscivo a darmi. Ed è così che è nato Mi presento…Amore, per aiutarmi a trovare le risposte ed andare avanti.”
“Mi considero un discreto lettore, ma è la prima volta che mi capita di leggere un’interpretazione così originale sul tema dell’amore. Come ti è nata l’idea di “materializzare” questo sentimento?”
“Per me l’Amore è materiale, è personificato, non mi piacciono i discorsi filosofici e generici su un sentimento, un’emozione così importante della nostra vita. Come Ti dicevo prima, non è stata una premeditazione o una scelta stilistica, ma una situazione naturale: visto che avevo delle domande da porre, era molto più naturale rivolgerle ad un qualcuno piuttosto che ad un’entità indefinita.. anche se so che gli scrittori seri preferirebbero leggere che invece si tratta di un artificio letterario ma mentirei! E poi il sogno che descrivo all’inizio io l’ho fatto sul serio quindi… Amore io l’ho visto!”
“C’è un passaggio sul tuo romanzo che mi ha fatto sorridere, ma allo stesso tempo fortemente emozionare. E’ quando parli dell’entusiasmo elemento a mio parere, e chi mi conosce può testimoniare, fondamentale nell’amore e in tutto ciò che facciamo e siamo. Cosa mi dici a riguardo?”
“E’ stata anche la parte più difficile da scrivere; forse la sola che ha visto più di una riscrittura. Mi sono accorta che nessun dizionario mi soddisfaceva abbastanza nella sua definizione di Entusiasmo, per lo più tendevano a banalizzare, a riportare l’Emozione ad un mutamento quasi ormonale… finchè non ho trovato l’etimologia… En Theos… Dio Dentro… allora ho capito che avevo trovato la giusta definizione. Altrettanto difficile è stato raccontare come questo sentimento, che spesso si associa ai bambini, non certo agli adulti, fosse per me il centro, il nucleo pulsante dell’Amore”
“Facciamo per un attimo un passo indietro. Ho visto che anche tu ti diletti come blogger, gestendo il tuo Circo della Vita. Ma quando è nata la tua passione per la scrittura?”
“Mia madre Ti direbbe che è nata con me! Devi sapere che io sono mancina ma da bambina scrivevo al contrario: usando la sinistra ma da destra a sinistra sul foglio. Impazzivano tutti. Han dovuto correggermi, tant’è che ora scrivo con la destra. Fin da bambina scrivevo temi lunghissimi e tante poesie. Il Circo della Vita invece è stata la mia prima esperienza web; ormai ha 4 anni e mezzo e si è trasformato molto negli anni. Ora non riesco più a seguirlo come vorrei…”
“Dalla scrittura sul blog a quella di racconti su carta, com’è stato il passaggio?”
“Credo si tratti di due modi di scrivere molto diversi, soprattutto perché il blog è interattivo, ti consente di confrontarti. E poi il web è molto più “transitorio”; ciò che scrivi oggi, domani è già vecchio. Sulla carta invece tutto resta… Ti confesso che il mio amore è e resta la carta… e la penna potendo…”
“E’ in questo modo che è nato il tuo primo libro dal titolo Junior L’onda più bella?”
“Junior è nato forse un anno prima di “suo fratello”. Lui è stato impetuoso, uno scoppio che non sono riuscita a trattenere. Come dico anche in Mi presento…Amore, è stato il mio modo per non impazzire. Ci hai mai pensato Andrea che è quasi sempre il dolore, più ancora della felicità a tirar fuori le emozioni e trasformarle sotto forma di canzoni, dipinti, libri? Ecco, Junior è la testimonianza di un brusco risveglio da un sogno ma è anche la testimonianza che i sogni vanno protetti al di là di quello che la realtà ti presenta..”
“Sai la mia curiosità mi spingerebbe a farti delle domande che porterebbero troppo sul personale, è per questo che mi limito a chiederti, sempre che tu abbia voglia di rispondere, a che punto ti trovi nel viaggio della tua esistenza?”
“Beh, visto che scrivo di me e delle mie emozioni, sul blog come nei miei libri, il minimo che possa fare è accettare tutte le domande che mi si pongono.
E’ una domanda difficile. Ora sono serena, ho smesso di tormentarmi ma non ho smesso di sognare anche se i sogni di un adulto, adulto non nel senso anagrafico ma nel senso di esperienze di vita, sono diversi, forse meno innocenti, forse meno brillanti, sicuramente più concreti. Non ho perso la capacità di credere che solo i sentimenti forti siano reali, che tutto quello che ci arriva filtrato, tutto quello che non ti coinvolge fin dentro l’anima… non è vero Amore.”
“Dai prima di lasciarti permettimi una domanda retorica e stereotipata. Ma come fa una ragazza di Napoli vivere a Milano?”
“E come fa…si nutre di ricordi…il ricordo del colore del cielo, del profumo del mare, della solarità della gente che ti attacca bottone come qui al nord non è educato fare, del profumo di ragù (e potremmo aprire un dibattito tra cosa si intende a Napoli per ragù e cosa si intende a Milano per ragù) che si espande nelle scale, la domenica… Sento molto la nostalgia di Casa, anche se qui ho costruito un’altra Casa, un’altra famiglia. Credo che però allontanarmi dal tetto materno, dall’unica città in cui avevo vissuto, studiato, amato, lavorato, mi abbia aiutato a diventare donna”
Bene. Questa è una piccola parte del mondo di Daniela. Visto che siamo in prossimità del Natale e della frenetica rincorsa ai regali, mi sento sinceramente di proporvi d’inserire nella vostra lettera a Babbo Natale Mi presento… Amore di Daniela Venturelli. Fidatevi, sarà una piacevole sorpresa per chi lo riceverà. Merry Christmas to You.