Uno dei momenti di sconforto dell’essere genitori si presenta durante il pasto. Quello che si è preparato con tanto amore e passione viene sistematicamente bocciato. I bambini scalpitano per tornarsene a giocare e tutti i buoni propositi di far mangiare qualcosa di buono e sano vanno a scemare. Le verdure non vengono minimamente prese in considerazione, nonostante l’utilizzo di un testimonial d’eccezione come Braccio di Ferro per gli spinaci. La frutta sostituita dai succhi o da yogurt aromatizzati. Insomma, se fate disegnare una pera o un’albicocca ad un bambino, c’è il rischio che la rappresenti attraverso i mini tetra brik con tanto di cannuccia inserita nell’angolo in alto a destra.
In questo scenario tutt’altro che idilliaco, però c’è qualcuno che ci tende una mano… forse anche due.
Pochi giorni fa vedo mia moglie entusiasta nel leggere un sito di ricette, apparentemente uguale a tanti altri – “… vedrai, vedrai, che sorpresa ai ragazzi questa sera…” – commenta ad alta voce, prima di riprendere a leggere con attenzione. Dopo qualche minuto un’altra esternazione intrisa di un senso di vittoria – “… Monica è una sua seguace da diverso tempo… e i risultati si vedono!” – a questo punto la spia della mia curiosità si accende. Conosco Monica e le sue capacità artistiche in cucina e la sua passione nel preparare piatti sempre nuovi alle figlie.Appena mia moglie si allontana dal computer, vado a sbirciare in cosa consiste l’origine di tanta euforia.
La finestra del browser è aperta su un blog dal nome tempodicottura. Inizio a navigarlo. Vengo subito colpito da foto ricche di colore e molto allegre. E’ raro vedere delle immagini di pietanze così belle. Poi per deformazione personale mi soffermo sui titoli dei post. Non sono semplici nomi di ricette, hanno qualcosa in più, sembrano incipit di poesie. Saltando dagli antipasti, ai piatti unici, dai senza latte a colazione e merenda, fino ad approdare alle idee allegre e agli stuzzichini, leggo, guardo e rileggo.
Vado a vedere chi è l’autore di queste cose. Si chiama Natalia Cattelani. E’ un’occasione troppo “ghiotta”, una collega blogger ed inoltre un’artista nella cucina per bambini e ragazzi. Non esito due volte le scrivo una mail per intervistarla. Il giorno dopo siamo già al telefono a fare una simpatica chiacchierata.
“Grazie Natalia per la disponibilità. Era da un po’ che cercavo un’anima da promuovere che parlasse di cucina. In passato ero stato tentato di raccontare la storia di qualche grande chef, poi però mi sono accorto che alcuni di loro hanno degli atteggiamenti un po’ troppo da star e poi spesso hanno una visione “eterea” del cibo. Invece quello che emerge da tempodicottura è una forte passione e gioia. Ma come ti sei avvicinata al mondo della cucina e in particolar modo a quella dedicata ai bambini e ai ragazzi?”
“Quattro figlie bastano? A parte la risposta simpatica (almeno spero), io la passione nei confronti della cucina ce l’ho da sempre. A nove anni scrissi un tema a scuola, la traccia era libera, ed io l’intitolai “Domenica ho fatto il gnocco fritto” me lo ricordo ancora come se fosse adesso, presi come voto un bel 10 e lode e il tema fece il giro di lettura in tutte le classi.”
“Praticamente hai fatto un percorso per certi aspetti analogo a tanti altri tuoi colleghi/colleghe, però poi hai iniziato con questo blog che secondo me è stata una fantastica intuizione, anche perché con tutto rispetto, forse ci si poteva aspettare che qualche tua figlia aprisse una sua finestra su Internet e non la madre. Com’è nata l’idea di tempodicottura ?
“Per questo sono molto orgogliosa e alla faccia del mito delle madri casalinghe quarantenni imbranate ho dimostrato alle mie ragazze che la loro mamma vuole andare avanti coi tempi. Pensa che loro hanno anche ricevuto i complimenti dai compagni di scuola che sono diventati miei lettori, fortissimo no? Per quanto riguarda tempodicottura, navigando su Internet, avevo notato la presenza di bellissimi blog e siti di cucina, ma quando cercavo una ricetta per le mia famiglia, una di quelle che devono mangiare tutti per intenderci, c’era un po’ di difficoltà. Così mi sono detta, perché non provarci? Avevo nel frattempo raccolto le idee per un libro di cucina per bambini uno di quelli che mi sarebbe sempre piaciuto comprare ma che non ho mai trovato in libreria, allora ho pensato, metto tutto su internet, faccio una prova per vedere se sono sulla buona strada, qualcuno che mi leggerà ci sarà pure. Ed ecco che, con l’aiuto della mia art-director (la ormai famosa Mannu che leggete nei commenti del blog, ovvero mia sorella, senza il cui parere artistico, lo confesso, non riesco più a muovere un passo) è nato tempodicottura”.
“Tra i vari pregi che ha il tuo blog, un posto di merito lo hanno le immagini. Parlando anche con amici fotografi, tutti mi raccontano di quanto sia difficile fotografare il cibo, ma gli scatti presenti su Tempodicottura sono tuoi?”
“Sì e ne sono molto fiera! Io non sono una fotografa e, sembrerà strano, ma non ho nemmeno la passione per la fotografia, infatti lo scatto del piatto continua ad essere il passaggio da fare più difficile nei miei post. La cosa che mi diverte di più è immaginare la situazione, quello si che mi piace, ma quando prendo in mano la macchina , incrocio sempre le dita!”
“Ora ti faccio la domanda fatidica che viene posta agli artisti. Ma Natalia Cattelani da dove prende ispirazione per le sue ricette?”
“Cosa ti rispondono gli altri? Posso copiare? Va bene dai non scherzo più. Penso che l’ispirazione venga dalla mia vita, dal mio passato, presente e a volte anche quando mi immagino dal mio futuro. Nella mia testa girano sempre in continuazione, in ogni momento, in ogni situazione pensieri ed idee. Penso che ci voglia comunque una buona dose di fantasia e creatività, ma queste doti si devono coltivare bene attraverso ogni forma di cultura e interesse. Bisogna essere curiosi, non lasciare da parte niente di quello che ti capita sott’occhio, una pagina di giornale, una camicia di un ragazzo che passa per strada, una pubblicità, un piatto di un grande chef e avere la fortuna di fare una cosa che ti piace tantissimo”.
“Ma il tuo pensiero della buonanotte è rivolto alla ricetta che devi preparare all’indomani?”
“Certo e non solo, l’altro giorno ero sulla poltrona del dentista e pensavo a come costruire la ricetta da postare per il giorno dopo, che buffo eh?
“Ho visto che indicativamente pubblichi tre ricette alla settimana. Mi confermi che quello che scrivi e vediamo nei tuoi post è quello che mangiate a casa vostra?”
“Si te lo confermo, assolutamente! E’ un modo anche per fare stare tranquilla la mia mamma che non abita a Roma, anche lei, da nonna sprint, va su Tempodicottura, è una questione di famiglia!…”
“Tu sei una giovane mamma di quattro donne, com’è accolta la tua cucina dalle tue figlie? E in generale come viene vista questa tua attività e passione per la cucina?”
“Non se ne rendono nemmeno conto che in questa casa si mangia bene, per loro è così naturale, ci sono cresciute con queste attenzioni . E’ tutto un po’ scontato, peccato però perché a volte sentirsi dire – wow mamma che buono -, oppure – che bel piatto mamma -, non ti nascondo che farebbe anche piacere. Speriamo che comunque “respirino” quest’aria e si ricordino di me in futuro anche dagli odori che venivano dalla cucina. Per i complimenti per fortuna che c’è mio marito, il mio eterno adulatore”.
“… è vero che all’inizio ti facevi correggere i post dalle figlie più grandi che fanno il classico?”
“Uhmm, chi ti ha fatto questa confidenza? Una vergogna ed un’umiliazione pazzesca, me ne dicevano di tutti i colori, che non sapevo scrivere, che facevo frasi contorte che mi ripetevo. Erano anni che non scrivevo, tra l’altro farlo non è mai stata la mia passione anche a scuola. Non potevo buttarmi senza rete, mi sentivo troppo insicura , così la sera le supplicavo di correggermi le bozze, le ho anche pagate! Poi un giorno mi sono sentita rifiutare il lavoro, allora ho pensato beh, adesso basta vado avanti da sola, ne ho fatta di strada eh?”
“Cosa hai pensato quando hai ricevuto la mail dalla redazione de La Prova del Cuoco che ti proponeva un tuo spazio all’interno della trasmissione nell’edizione del sabato?”
“All’inizio ad uno scherzo, poi dopo la prima chiacchierata al telefono, ho detto – E adesso? – E’ stata (a maggio finirà il contratto) una bella esperienza, nuova, interessante, che mi ha vista coinvolta in un’attività che amo fare, cucinare con i bambini, trasmettere la gioia di stare in cucina, approfittare di questi momenti per stare con loro e parlare, discutere, imparare e con lo scambio di queste esperienze volersi bene”.
“Quindi non c’è il rischio che devo intervistarti di nuovo tra qualche mese… in veste di star televisiva?”
“Mi sei simpatico, l’intervista te la concederò ugualmente”.
“Invece quali sono i tuoi prossimi progetti?”
“Devi sapere che il mio motto è e sarà sempre quello di vivere alla giornata, lo so che non si addice molto ad una mamma, ma la mia visione ottimistica della vita, godere di quello che hai mentre ce l’hai, mi porta a ragionare così. Quindi non ci sono progetti che a tutti i costi devo portare a termine, diciamo che sto lavorando per la pubblicazione del meglio di Tempodicottura che se tutto va bene potrebbe già essere in vendita on-line ai primi di giugno, sarai di sicuro tra i primi a saperlo. Poi chissà la vita è bella per le sue sorprese!”
“Natalia Cattelani prima di essere cuoca, blogger e scrittrice ha una laurea in giurisprudenza. Nessun rimpianto per non aver mai esercitato nell’ambito dell’avvocatura?”
“Assolutamente no! Cosa avrei fatto io dietro i banchi di un tribunale davanti a un giudice, la torta allegra?”
“E invece dei tuoi luoghi d’origine? Sei a Roma dal ’90, qualche nostalgia per Sassuolo e la provincia modenese?”
“Certo, ma porto tutto nel mio cuore, cominciando dalla mia bella famiglia, piena di zii (mio padre aveva nove fratelli e di mia madre ne ho conosciuti sei su undici) e cugini (più di trenta) che hanno riempito la mia valigia delle cose necessarie per la vita, tanto da non dovere quasi quasi più avere il bisogno di portarmi dietro nulla. La mia infanzia serena e piena, la grande famiglia scout che mi ha tenuta con se fino a 25 anni, i miei studi e la mia città che allora mi calzava perfettamente, e che quando mi cominciava a stringere un po’ sostituivo con Modena, allora si era così, semplicemente, contenti!”.
Lascio Natalia, dopo tre quarti d’ora di telefonata. Il tempo di cottura ideale per alcuni dei suoi piatti. Prima di riagganciare però mi faccio suggerire qualche ricetta per i momenti di festa. I compleanni e non solo quelli a casa nostra sono di ricorrente frequenza. Ed ora corro in cucina a sperimentare le sue ricette sicuro che sapranno sicuramente suscitare la curiosità e non solo quella, dei miei bimbi.