La comunicazione sociale di Pasquale Volpe

Ore 7 la radiosveglia si accende. Invece di note musicali, un jingle pubblicitario. Colazione, dopodiché si esce. Affissioni sul muro accompagnano la camminata. Sul tram c’è chi sfoglia un giornale. Notizie alternate da inserzioni commerciali. In ufficio il monitor del computer si accende. Dal web contenuti ostacolati da banner. In posta elettronica, consigli per gli acquisti. Ore 19 rientro a casa. Televisione. E’ ora degli spot.

Rewind.

Ore 9 di una giornata di fine ottobre. Centro di Milano. Via Dante. Qualcosa è cambiato!

Poster. Affissioni. Si fa comunicazione, ma una comunicazione diversa. Niente modelli di autovettura da vendere. Nemmeno modelle da mercificare. I temi rappresentati, sono temi sociali. Questo è Good50x70.

E’ il progetto di comunicazione sociale più grande al mondo. 81 Paesi a rappresentarlo. Più di diecimila persone in quattro anni. Il coinvolgimento delle più importanti Organizzazioni Non Governative”, questo è quello che ci dice Pasquale Volpe, l’ideatore di questo progetto e presidente dell’Associazione Good Design.

Per Pasquale la comunicazione è un amore. È un lavoro. Lasciata la Puglia per frequentare l’Accademia della Comunicazione a Milano, ora ne è docente. Come lo è in NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti sempre di Milano. Ma per Pasquale anche un grande interrogativo “perché non utilizzare l’arma della comunicazione per sensibilizzare su temi importanti?”. La sua risposta è stata Good50x70.

Sono tre gli aspetti fondamentali di Good50x70, mi spiega Pasquale. “La prima cosa appunto dar voce alle ONG, dar visibilità a temi socialmente importanti. Dopodiché parlare alla comunità dei creativi. Far capire quanto sia fondamentale parlare di temi che spesso non interessano o meglio commercialmente poco interessanti. Qui non ci sono target da raggiungere. Quindi diffondere queste tematiche e per gli ‘addetti ai lavori’, dare un’etica di progettazione. Terzo punto portare queste risposte visive in spazi dove le persone possono tranquillamente accedervi. Portare i risultati della mostra alla conoscenza di tutti. Una mostra si fa con le persone”.

Pasquale Volpe, ideatore di Good50x70 e presidente dell'Associazione Good Design

Pasquale è un fiume in piena mentre mi racconta tutto ciò. Si capisce immediatamente la passione che sta dietro a questo suo pensiero. Un approccio quasi incontaminato verso la comunicazione, spesso solo vista come una modalità per indirizzare un consumatore verso l’acquisto di un prodotto. Proprio per questa visione riduttiva, inizialmente è stato difficile far capire il progetto, soprattutto in Italia, come lo stesso Pasquale mi dice “… il valore di Good50x70 è la genuinità del progetto… in una società come la nostra basata sulla mancanza di fiducia e con un secondo fine sempre presente, non è stato così semplice avere un immediato riscontro”.

Ma fortunatamente Good50x70 è un progetto internazionale. E’ un progetto itinerante, che tocca diverse città in tutto il mondo. Una mostra che presenta i propri risultati, ma allo stesso tempo interagisce con le città che la ospita. “… ogni volta che arriva la mostra in una nuova città, si cerca di fare qualcosa per la singola città. Good50x70 si personalizza… ad esempio per Istambul, si è cercato di interpretare il tema della multiculturalità, elemento cardine in questo caso di una capitale che racchiude diversi mondi… socialmente, economicamente e religiosamente diversi, ma integrati”.

C’è un altro elemento caratterizzante di questo progetto. A partire da quest’anno, Good50x70 metterà a disposizione un importante database di comunicazione sociale. “… chi fa qualcosa socialmente utile, ma non ha i soldi per comunicarlo, si potrà avvallare di tutto lo straordinario materiale che in quattro anni Good50x70 è riuscito a raccogliere. Questo è un traguardo per la nostra associazione. Lo sforzo di tutti i volontari che in questi anni hanno contribuito al progetto verrà messo a disposizione gratuitamente a tutti coloro che ne avranno bisogno”.

Via Dante, Milano - La comunicazione sociale di Good50x70 edizione 2010

Idee, sensibilizzazione, coinvolgimento e concretezza. Non so se Pasquale se ne sia accorto, ma quello che ha innescato con Good50x70 è un perfetto esempio di circolo virtuoso. Si parte da una necessità mancante e attraverso l’ingegno e la creatività delle persone si arriva a presentare delle risposte concrete.

Ma c’è qualcos’altro. Quando chiedo a Pasquale quale sarà lo sviluppo di questo progetto riesce ulteriormente a sbalordirmi. “Good50x70 non avrà uno sviluppo” mi dice con tono fermo. Aggiungendo “Good50x70 ha dato il buon esempio… mi auguro che abbia fornito la tavola dei dieci comandamenti della comunicazione sociale… siamo stati i primi ad utilizzare la rete come strumento per allargare a 360° i confini di un concorso sociale… forse non c’è mai stata una mostra di grafica così grande, che sia riuscita a coinvolgere così tante persone in così tanti Paesi… se proprio devo parlare di sviluppo di Good50x70 forse la sfida più imminente è quella legata al prodotto… ciò che abbiamo fatto in tema di comunicazione sociale mi auspico sia replicabile in tema di prodotto!”.

Lascio Pasquale dopo questo messaggio. Questo augurio. Me ne torno lentamente a passeggiare in Via Dante. Guardo questi poster appesi. Guardo il comportamento dei passanti. La camminata frettolosa di alcune persone, rallenta in prossimità delle affissioni. La curiosità di altre, li blocca davanti ad essi. Gente diversa con reazioni diverse. Tutte accomunate però da un interesse verso ciò che viene esposto. Non ho bisogno di altro. La missione di Pasquale Volpe è andata a buon fine. Good50x70 ancora una volta è riuscita in quello che per molti sembra un’impresa. La comunicazione sociale ha un suo riscontro. Via Dante ne è la conferma.

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