Ascolta la storia
Scarica la storia (mp3)
Non sempre il modo più efficace per ricostruire l’identikit di una persona è quello di analizzarne i suoi tratti somatici. A volte il tono di voce, le parole enunciate, i silenzi condivisi e gli sguardi scambiati, possono dire molto di più, in particolar modo, se quello che si sta cercando è d’intravedere l’anima di quel soggetto.
E’ così che in un mattino di fine maggio le porte di una nuova conoscenza si schiudono inesorabilmente. A svelarsi nella sua più completa naturalezza è una donna. Una donna che ha fatto una grande scoperta: “… ho scoperto che un Dono non si attende nulla in cambio… è per questo che ho il piacere di porgerti questi due doni segno tangibile della gioia di condividere!”. Con questo messaggio frutto di un inchiostro impresso sulla carta, mi fa pervenire due suoi libri. Ma questo è solo il gesto finale di un incontro forse già scritto fin dalla notte dei tempi.
Il suo nome è Manuela Venerandi, nome e cognome che messi insieme racchiudono molte cose. Trasparenza. Spontaneità. Sensibilità. Amore, per la vita, quella vita che ti permette di evolvere. Mancano venti minuti alle nove quando Manuela inizia a parlarmi al telefono. Sono sufficienti pochi secondi per capire che mi trovo di fronte ad una persona speciale. La sensazione di ciò è data da come si esprime senza mai dimenticarsi dell’interlocutore. Parla di sé, ascoltando l’altro. Si concede, ricevendo. Il suo non è un monologo, ma un dialogo sulla bellezza. Sulla bellezza dell’esistenza.
I suoi pensieri sono come la magnificenza del flusso di un fiume. Proprio come quel Sile, che lei costeggia per andare a lavoro. Pulsioni in movimento, ma soprattutto la forza positiva di chi è consapevole di avere delle innate predisposizioni ed è proprio allora che basta quel pizzico di coraggio per liberare quell’energia che è la vera essenza dell’essere umano.
Ma quali sono questi talenti di Manuela Venerandi? Non è possibile confinarli ad una limitata lista di cose che sa fare. Piuttosto è il suo atteggiamento generale che ha trovato in diverse forme d’arte la sua espressività. Spaziando dalla manualità artigiana come possono essere la realizzazione di incisioni in cuoio o gli abiti da bambina, fino alla stesura di poesie e non solo. Ma tutta la creatività di Manuela sembra ispirata dalla voglia di comunicare. Niente grandi proclami, ma importanti e semplici valori da condividere.
Quando la chiacchierata con Manuela si conclude, c’è ancora nella stanza le vibrazioni delle sue parole. Non sono però sensazioni sospese nell’aria, ma emozioni che hanno fatto capolinea in me, per poi forse ripartire. Verso altri. Verso un domani che è già oggi.
E’ per questo che a distanza di qualche giorno da quella telefonata, quando arrivano i suoi libri a casa, l’atmosfera è proprio di festa. Inizio con lo sfogliare il suo libro di poesie, La poesia psichica. Lo tocco con la delicatezza di avere tra le mani qualcosa di fragile. Lo guardo con il compiacimento di essere di fronte a qualcosa di bello. Ne leggo immediatamente alcune pagine. Il cerchio si chiude o forse per meglio dire si amplifica. Quel cerchio fatto da quelle prime buone impressioni su Manuela si allarga come un sasso gettato nello stagno. “Non sigillare il tuo Cuore… mai… “, scrive a conclusione di questa raccolta. Una dedica oppure più semplicemente uno spassionato invito diretto a tutti coloro che si immedesimeranno nelle sue poesie.
Poi prendo in mano l’altro suo libro Eroma… Amore al contrario. “Ogni cosa tragica può essere trasformata dalla forza dell’amore…”, mi aveva detto al telefono Manuela, parlandomi di questo libro. Basta leggerne le prime righe per capirne l’intensità, la veridicità. Una storia che va oltre la morte. Una storia che non si prefigge di dare nessun insegnamento se non quello forse di fermarsi un attimo nella rincorsa della nostra vita, per guardare con occhi diversi quello che ci circonda, perché il vero cambiamento deve avvenire nelle coscienze umane di ognuno di noi.
Ma non finisce qui. Ricordo che Manuela mi aveva parlato anche di abiti per bambine. Controllo la posta e vedo in una delle sue ultime mail una cartella denominata Segnidivento con delle immagini. La apro. Sorrido. Rido. Mi emoziono. Ancora una volta Manuela riesce a stupirmi. E’ un progetto embrionale questo lo so. So pure quanto ci tiene Manuela che questi abiti che ha disegnato e ha fatto realizzare possano trovare una loro completa concretizzazione attraverso la parthership con qualche azienda che possa essere interessata alla produzione in serie di questi capi. Già perché la sua idea è quella di “raccogliere fondi vendendo creatività, fondi da impiegare in quella ricerca che si prefigge di comprendere le ‘cause’ dalle quali traggono origini le malattie, al di là dell’importanza della ricerca dedita ad individuarne i rimedi di cura”.
Mi soffermo sull’intuito, l’estro e la fantasia racchiusi in quei piccoli abiti. Dopodichè ripenso a l’intero incontro con Manuela Venerandi. Mi sento carico come non mai. Eppure non abbiamo parlato di chissà quali cose, ma di semplici momenti di vita. Forse è proprio per questo, per questa condivisione, che oggi mi sembra proprio un giorno speciale.