Claudio De Angelis: una vita di concerti

Per raccontare la storia di Claudio De Angelis occorre fare un salto indietro nel tempo.

E’ il 1986. Claudio come tutte le sere lascia la gelateria dove lavora per tornarsene a casa. Siamo a Roma. E’ primavera. E a Claudio per indole piace vivere la sua città nella dimensione notturna. Una passeggiata, quattro chiacchiere con amici, scambi di opinioni o solamente guardare la capitale che vive.

Foto storica: Claudio De Angelis con la mazza del ritardo

Come accade per chiunque, basta un incontro perché cambi l’esistenza. Quella sera l’incontro di svolta è rappresentato dal cugino. Metronotte di professione, un compagno con il quale Claudio ha piacere condividere l’essenza della notte.

Tra le varie parole di quella sera c’è un invito. “Claudio ho degli amici che lavorano nel servizio d’ordine dei concerti… a te che piace la musica, ti potrebbe interessare arrotondare qualcosa?”, con questa domanda suo cugino scardina la fantasia e l’entusiasmo di Claudio.

Dopo qualche sera, il nostro ventinovenne Claudio è già in servizio.
Il luogo è il PalaEur. La canzone è Ferryboat, tratta dall’omonimo album. L’artista è Pino Daniele.
“Ho visto Pino fare le prove… l’emozione del prima… di cosa succede nei momenti antecedenti al bagno di folla… i riflettori che ci accendono… le casse che ti sommergono prima le orecchie, poi l’anima… ed infine l’artista, lassù sul palco”, con queste parole Claudio mi trasmette tutto il suo entusiasmo nell’assistere a quella visione. Una visione catartica. “Voglio fare questo lavoro perché è quello che mi piace fare”, si dice tra sé Claudio, assistendo al primo di una lunga serie di concerti.

Poco importa se lui deve stare ai cancelli d’ingresso per controllare che tutto proceda nella giusta maniera. Ma è quello che c’è dietro ad un concerto a scatenargli un entusiasmo difficile da contenere.

Più passa il tempo più gli piace quello che sta facendo. Dopo dieci anni, la passione per quel mondo andava ulteriormente ad aumentare. Duran Duran, Spandau Ballet, Frankie Goes To Hollywood, sono solo alcuni degli artisti che ha seguito in quel primo periodo.

Nel 1990 la svolta. La società di servizi per la quale lavorava al tempo fa una serie di servizi all’interno dello stadio Flaminio. Runner, facchinaggio e naturalmente servizio d’ordine. E’ l’estate del 1990. E’ l’estate di Madonna, Pink Floyd, U2, Rolling Stones a Roma.

Se fino ad allora l’entità primaria nell’organizzazione degli eventi sulla capitale era stato David Zard, da quel momento in poi è la BBC Company, la società per la quale Claudio lavora ad assumere il ruolo di local promoter.

E proprio a Claudio De Angelis vengono affidati gli incarichi di responsabile del servizio d’ordine e di quelli legati alla produzione come la richiesta delle diverse autorizzazioni (questura, prefettura, ufficio licenze, …).


Per Claudio è l’apoteosi. Si ritrova a fare ciò che ama, nel momento migliore, dove la città è sensibile all’organizzazione di grandi eventi come l’Estate Romana e in luoghi a dir poco inaccessibili all’epoca. La Scalinata dell’Eur, Villa Pamphilj o lo stadio Olimpico.

E quando il posto per un concerto non c’era si creava. All’aeroporto civile dell’Urbe non c’era nulla per ospitare una delle tappe degli U2. E’ forse una delle esperienze più belle per Claudio. Una sfida. Fu realizzato qualcosa di memorabile. Un evento eccezionale.

Ma anche seguire la tournée di Barry White fu una grossa soddisfazione personale per Claudio. Diverse tappe. Situazioni differenti tra loro. Da grandi strutture fino ad arrivare alla realizzazione di un concerto privato, ove il cantante americano era stato letteralmente prelevato per presenziare al compleanno del figlio di un facinoroso dell’epoca.

Sembrava un sogno ripercorrere da dove quella società era partita fino a dov’era riuscita ad arrivare. Una società che grazie al genio di Riccardo Carotenuto “una mente nell’organizzazione dei concerti”, alla capacità di Angelo Bay (maestro in ambito sicurezza per Claudio) e insieme al terzo socio fondatore Busca, diventava in quegli anni il punto di riferimento per l’organizzazione di eventi sulla capitale.

Per Claudio è un’emozione continua. Vedere montare e rismontare un palco. Il passaggio da un luogo ad un altro. “Un lavoro che non terminava mai, dove non avevi orari, ma non avevi la sensazione della fatica, perché era l’entusiasmo a trascinarti” mi dice Claudio quasi commosso, ripercorrendo quei ricordi.

In quel periodo si sperimentava. La BBC Company fu precursore dei concerti in Sardegna. Iniziarono una serie di collaborazioni con Sassari. Prima Sting con i Tazenda, poi Pino Daniele i Ramones e altri ancora.

Un sogno durato sedici anni. Poi però, ed è il 2002, una necessità: riappropriarsi della propria vita. Vivere di giorno. Avere del tempo libero e sapere cosa farne. Un incontro e un amore.

Ancora una volta Claudio segue il cuore. E se prima era rappresentato dal suo lavoro ora è impersonificato da una donna. Comunque sia non ci sono recriminazioni. “E’ stata un’esperienza meravigliosa di vita” mi dice Claudio “non ho rimpianti, ma solo bei ricordi”.

Anche questo vuol dire essere rock.

Nota della redazione. Comunque se avete bisogno di avvalervi della professionalità di Claudio De Angelis per l’organizzazione di eventi e concerti mandategli una mail… il leone ruggisce ancora!

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